Italia e Repubblica Ceca
riportano il dossier auto in agenda al Consiglio Ue Trasporti in
programma oggi a Bruxelles. Dopo aver presentato il documento
informale sul futuro del comparto al Consiglio Ue Competitività,
Roma e Praga - sostenute da Bulgaria, Polonia, Romania e
Slovacchia - promuoveranno la discussione tra i ministri tra i
punti "vari ed eventuali" (Aob), dunque senza adozione
legislativa. L'Austria, che era tra i firmatari del non-paper al
Consiglio Competitività, ha deciso di non sostenere la
discussione alla riunione di oggi.
Le sei capitali insisteranno quindi sull'anticipo al 2025
(dal 2026) della clausola di revisione del regolamento sulle
emissioni di CO2 che prevede lo stop ai motori a combustione
interna, diesel e benzina, dal 2035. Tra le altre istanze, il
documento spinge per una strategia industriale globale a lungo
termine per l'automotive, con un piano di investimenti
pluriennale e un regime specifico di aiuti di Stato per
sostenere la transizione. Per raggiungere gli obiettivi di
emissione zero, i firmatari vogliono infine "aprire la strada" a
tecnologie diverse dai soli veicoli elettrici e all'idrogeno,
compresi i motori a combustione interna alimentati in modo
sostenibile che dovrebbero essere presi in considerazione
attraverso il corretto utilizzo di propulsori alternativi.
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