BRUXELLES - Svolta della Danimarca, Paese storicamente ascritto al gruppo dei 'frugali' più attenti al controllo dei conti: la prima ministra Mette Frederiksen si dice pronta a supportare sia nuovo debito comune, sia più aiuti di Stati a sostegno della difesa e della competitività dell'Unione. Rispetto alle sfide del futuro "non vedo come riusciremo a finanziare il tutto con i fondi" attuali, dice in un'intervista all'agenzia Ritzau, rimbalzata sui principali media del Paese. Senza ingenti investimenti "perderemo semplicemente influenza globale". "Anche come governo danese stiamo guardando con occhi nuovi" ad aiuti di Stato e debito comune.
Il governo danese, spiega Frederiksen, è aperto a ragionare sul tema del debito comune europeo: i principi e l'ideologia devono cedere il passo perché l'economia europea è in ritardo rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, afferma. I prestiti congiunti sono un'opportunità per attrezzare l'Europa per il futuro sia rispetto alla difesa e sia per la competitività. "Non vedo come si possa finanziare tutto con mezzi noti", dice. Quando la Danimarca assumerà la presidenza a rotazione dell'Ue nel luglio 2025, segnala anche la politica socialdemocratica, il tema farà parte dell'agenda e una delle sfide sarà quella di cercare un accordo europeo.
"Da un punto di vista europeo, non ho dubbi sulla necessità di effettuare tutti questi investimenti, perché altrimenti perderemo semplicemente la nostra capacità di essere all'avanguardia o l'influenza globale", aggiunge affermando che la Danimarca è pronta ad assumere una nuova posizione. "In quest'ottica, anche come governo danese, guardiamo agli aiuti di Stato con nuovi occhi e nuovi occhiali, guardiamo al debito comune con nuovi occhi e nuovi occhiali e guardiamo al bilancio dell'Ue con nuovi occhi e nuovi occhiali, è un momento nuovo".
In passato Frederiksen si era detta scettica riguardo all'aumento del bilancio, che ad esempio cinque anni fa aveva definito "completamente folle". In vista delle europee era parsa meno legata a politiche di austerity, come ricorda l'emittente radiotelevisiva danese sul proprio sito Dr.dk. Adesso la svolta: "Tutti i Paesi, compreso un Paese come la Danimarca, che di solito fa parte della banda dell'austerità, devono mettere da parte le reazioni impulsive e vedere quali sono le esigenze dell'Europa, e poi dobbiamo adattare l'economia a questo, invece che il contrario", dice la premier.
"Non credo che nei prossimi anni si possa pensare in questo modo", afferma, interpellata su cosa ci guadagni un danese all'idea di farsi carico del debito dell'Europa meridionale. "Penso che in realtà si debba vedere la cosa al contrario: se l'Europa continua a rimanere indietro praticamente su tutti i parametri, perderà la sua posizione, l'Europa si sgretolerà e questo avrà conseguenze fatali per tutti, compresa ogni singola famiglia danese".
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