Un detenuto con problemi
psichiatrici ha aggredito alle spalle un assistente di polizia
penitenziaria, lo ha colpito con un pugno, facendolo cadere a
terra e tentando poi di strangolarlo; solo l'intervento degli
altri agenti ha impedito che l'aggressione finisse in tragedia.
E' quanto denunciato dal Sindacato autonomo di polizia
penitenziaria (Sappe), all'interno della Casa circondariale di
Ancona Montacuto. L'aggressione è stata improvvisa e senza vi
fosse alcun motivo scatenate, spiega il sindacato: l'agente è
stato portato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di
Torrette per le cure del caso.
"Le aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria della
Casa circondariale di Ancona Montacuto - commenta Francesco
Campobasso, segretario del Sindacato Autonomo Polizia
Penitenziaria - stiano diventando frequenti e all'ordine del
giorno: un istituto dove la gravissima mancanza di personale
(oltre il 35%) e la gestione scellerata dei detenuti sta creando
una bomba ad orologeria pronta ad esplodere".
"La situazione penitenziaria è sempre più critica" - commenta
il segretario generale del Sappe, Donato Capece- . Quanto
avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri
italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è
necessario intervenire. Sono decenni che chiediamo l'espulsione
dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in
Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come
anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici
Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici,
sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo
ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti:
la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne
della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur
a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e
gravose". "Chiediamo all'Amministrazione penitenziaria -
prosegue - di adottare ogni utile iniziativa affinché i detenuti
vengano puniti in maniera esemplare, con l'applicazione
dell'articolo 14 bis dell'ordinamento penitenziario che prevede
particolari restrizioni, per coloro che mettono in crisi
l'ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari".
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