L'amministrazione pesarese corre ai
ripari per far fronte al taglio di 3,3 milioni di euro da parte
del Governo a partire dal 2025. Nello specifico: circa un
milione saranno le risorse in meno trasferite dallo Stato,
800mila gli aumenti dei costi dei servizi, 720mila euro e
800mila l'aumento dei costi previsti dal rinnovo del contratto
del pubblico e delle cooperative. Tagli che cresceranno
costantemente fino a raggiungere, nel 2028, i 3.9 milioni di
euro di risorse in meno per il Comune di Pesaro.
Per far fronte ai tagli, ed evitare di ridurre i servizi
sociali, il Comune adeguerà dunque le entrate, ridurrà le spese,
razionalizzerà gli affitti e gli altri costi a carico. Spicca
soprattutto l'adeguamento dell'aliquota Irpef, che dal prima
gennaio 2025, diventerà unica all'0,8%, adeguandosi allo
standard di tutti i comuni capoluoghi di provincia delle Marche
e gran parte di quelli italiani. L'adeguamento è già inserito
nel documento del bilancio previsionale. Unica eccezione
riguarda i redditi fino ai 9mila euro, dove l'esenzione totale
rimane invariata. Per tutte le fasce di reddito superiori sarà
invece compresa tra i 2,31 euro fino ad un massimo di 4,5 euro a
seconda dello scaglione fiscale.
L'attuale scaglione porta al Comune circa 10,8 milioni di
euro, questo aumento dovrebbe aumentare gli introiti tra uno e
3.6 milioni di euro. Cifra che comunque non coprirà
integralmente il taglio dei fondi da parte del Governo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA