La Corte Suprema argentina ha
respinto un ricorso presentato dalla ex presidente Cristina
Kirchner confermando il suo rinvio a giudizio con l'imputazione
di tradimento alla patria e di insabbiamento dell'inchiesta
sull'attentato del 1994 alla mutuale israelita AMIA di Buenos
Aires che fece 85 vittime.
Il massimo tribunale ha stabilito che il ricorso di Kirchner
va respinto in quanto non fa riferimento ad una sentenza
definitiva. Una motivazione di tipo tecnico che ha permesso ai
giudici di non entrare nel merito di una causa spinosa e dai
numerosi risvolti politici.
Kirchner aveva presentato il ricorso contro la decisione della
Cassazione di annullare una sentenza di proscioglimento emessa
nel 2021 dove si affermava che la decisione di siglare un
accordo con Teheran che garantisse l'immunità degli imputati
iraniani in cambio della loro collaborazione nelle indagini era
un atto politico non imputabile giuridicamente.
Il primo magistrato a chiedere l'imputazione di Kirchner per
insabbiamento fu il pm Alberto Nisman, morto nel 2015 in
circostanze ancora non chiarite, poco dopo aver presentato la
denuncia. L'attentato all'Amia è considerato come il più grave
attentato antiebraico fuori da Israele dalla II Guerra mondiale.
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